Mantiq At-Tayr. Una comunità in viaggio, Carmen Pedullà, Stratagemmi

 Il mosaico nasce dall’arte di saper unire frammenti tra loro diversi, per forma, colore e dimensione, e dalla tensione alla continuità affinché le trame raccolte in una minuta e ostinata molteplicità non si disperdano e trovino sempre nuovi modi e nuove vie di incontro. Queste parole potrebbero essere il naturale e costante sottotesto dello spettacolo Mantiq At-Tayr. Il Verbo degli Uccelli, la prima tappa del pluriennale, ambizioso progetto del Grande Teatro di Lido Adriano, andata in scena dal 28 maggio al 2 giugno come ouverture di Ravenna Festival, sotto la direzione artistica di Luigi Dadina e Lanfranco Moder Vicari. Non solo perché lo spettacolo nasce tra le pareti del Cisim, quello che un tempo era centro internazionale studi e insegnamenti mosaico, oggi centro culturale e fucina creativa dedicata alla musica, alle arti visive, allo spettacolo. Ma perché una profonda policromia nutre e irradia la creazione: dal testo, tratto dal poema sapienziale sufi Mantiq At-Tayr. Il Verbo degli Uccelli di Farid Ad Din Attar, autore persiano del XII secolo; dalle musiche originali di Francesco Giampaoli; dai brani cantati dal vivo in scena, sotto la direzione di Lanfranco Moder Vicari; e dalle diverse lingue pronunciate dagli attori e dalle attrici che tra italiano, persiano e iraniano raccontano il volo degli uccelli come metafora di un viaggio per la vita. (...)

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